A cena con Samantha: una vista spaziale!

Il 26 aprile compie gli anni Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello spazio e prima donna europea al comando della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Samantha è tornata sulla Terra il 14 ottobre 2022, dopo quasi sei mesi di vita e lavoro in orbita, ponendo così fine alla sua seconda missione sulla ISS, denominata Minerva.

Nell’ambito della missione, Samantha è stata protagonista di numerosi esperimenti europei e internazionali in ambiente di microgravità. Uno di questi è NutrISS, dell’Università degli Studi di Trieste. Dopo aver monitorato l’attività metabolica degli astronauti nel corso delle precedenti missioni ESA (European Space Agency), il team di ricerca ha infatti ripetuto le analisi sulla nostra astronauta, conducendo le indagini per la prima volta su un organismo femminile. Il progetto NutrISS monitora il metabolismo muscolare sottoposto a microgravità e adotta speciali accorgimenti mirati a contrastare la perdita di massa magra attraverso il controllo dell’alimentazione.  L’obiettivo è quello di definire e perfezionare il protocollo nutrizionale degli astronauti per missioni spaziali di lunga durata, studiato ad hoc per l’organismo maschile e femminile. Lo studio condotto nello spazio potrebbe inoltre avere importanti ricadute sulla Terra con possibili applicazioni in ambito clinico per la cura di pazienti anziani, malnutriti, obesi e/o immobilizzati.

Un altro curioso esperimento condotto da Samantha durante la missione Minerva è stato Evoo in Space, che ha studiato l’impatto della microgravità e delle condizioni di radiazione sulle caratteristiche fisico-chimiche, nutrizionali e microbiologiche dell’olio extravergine d’oliva italiano, in quanto alimento ricco di antiossidanti e con proprietà antinfiammatorie indispensabili per chi, come gli astronauti, è sottoposto a condizioni di intenso stress psicofisico.

Ma come si alimentano al giorno d’oggi gli astronauti nello spazio?

All’interno della navicella spaziale sono previsti tre pasti al giorno: colazione, pranzo e cena (e qualche spuntino). Il menu è stabilito molti mesi prima della partenza e comprende svariati alimenti, tra i quali frutta, verdura, legumi, carne, pesce e cereali. L’alimentazione è studiata su misura perché sia calibrata dal punto di vista nutrizionale e calorico, dalle 1.900 kcal per una donna alle 3.200 kcal per un uomo.

La differenza rispetto alla dieta terrestre risiede nel metodo di cottura, conservazione e confezionamento degli alimenti. Il problema per chi progetta le missioni spaziali, da sempre, è infatti quello di trovare il sistema per creare pasti sani, nutrienti, buoni e facili da preparare che, al contempo, resistano a lungo in condizioni completamente diverse da quelle terrestri: non ci sono frigoriferi nello spazio!

Elisabetta Colombo Junior Medical Strategist

 

 

Fonti

04/05/2023

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