Attività fisica per la mente

L’attività fisica può ridurre il rischio di sviluppare demenza? Un recente articolo pubblicato sul “Journal of Alzheimer’s Disease” riporta i risultati di uno studio clinico e i benefici dell’attività fisica sul cervello degli anziani con declino cognitivo. Questa situazione patologica sembra dipendere dalla riduzione di afflusso di sangue al cervello che potrebbe causare una progressione verso la demenza o l’Alzheimer (AD).

In questo studio sono stati coinvolti 48 pazienti tra i 55 e gli 80 anni con lieve decadimento cognitivo e divisi casualmente in due gruppi tenuti in osservazione per un intero anno: il primo coinvolto in esercizi di tipo aerobico e il secondo in sedute di stretching. I risultati emersi dallo studio hanno dimostrato che i volontari impegnati a praticare attività aerobica presentavano un maggiore afflusso di sangue al cervello, cambiamento non osservato nel secondo gruppo.

Per quanto riguarda l’Alzheimer, uno studio differente svolto su 803 anziani residenti in un’area suburbana del Giappone ha rilevato che coloro i quali conducevano attività fisica per almeno un giorno a settimana avevano una riduzione del 41% del rischio di sviluppare AD rispetto a quelli meno attivi.

Ma perché l’attività fisica aerobica dovrebbe ridurre il rischio di sviluppare demenza? Sembrerebbe che questo tipo di esercizio sia protettivo per il cervello e sia in grado di alimentare la neuroplasticità, capacità del cervello di modificare la propria struttura nel corso del tempo in risposta all’esperienza. Oltre ad aumentare la perfusione cerebrale, l’attività aerobica stimola il fattore neurotrofico cerebrale (BDNF), che sostiene la sopravvivenza dei neuroni, favorendone la crescita e il differenziamento.

Bisogna ricordare che l’attività fisica ha benefici sulle funzioni somatiche, sul benessere psicologico, sulle capacità cognitive e oltre a prevenire, è utile per mantenere coinvolto e stimolato il paziente malato di Alzheimer, alcuni esercizi idonei da poter svolgere anche a casa sono consultabili online grazie al progetto “Spezza l’indifferenza” nato per promuovere la corretta informazione e sensibilizzazione sull’Alzheimer.

Nonostante il quadro di conoscenza non sia ancora completo e le opzioni di trattamento per queste patologie siano limitate, gli studi condotti fino a oggi rimangono a sostegno dell’effetto neuro-protettivo dell’attività fisica, considerata l’antidoto più efficace al decadimento cognitivo e possibile elisir di giovinezza per il cervello.

Fonti

13/07/2021

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