Bedtime procrastination – La rivolta del corpo contro lo stress eccessivo

Sei mai rimasto volontariamente sveglio fino a tardi, passando ore di fronte allo smartphone, in cerca di svago? Allora probabilmente appartieni alla categoria dei “bedtime procrastinator”, ossia chi, a causa di un’agenda soverchiante, sfrutta le ore notturne per concedersi del tempo libero.

Questa tendenza nasce da un rifiuto del nostro corpo, una sorta di vendetta rivolta ai ritmi di lavoro stressanti che portano a prenderci cura sempre meno delle nostre passioni. Se non abbiamo abbastanza tempo libero, il nostro corpo si ribella in maniera del tutto istintiva.

Inoltre, la pandemia da COVID-19 ha dato una forte spinta al fenomeno, costringendoci a lavorare tra le mura domestiche, molto spesso oltre il normale orario.

Questa naturale reazione del nostro corpo può sembrare innocua, ma a lungo termine può portare a una privazione grave del sonno con effetti negativi su salute mentale, fisica ed emotiva.

Una delle abitudini più critiche legate alla procrastinazione del sonno è lo smodato utilizzo dello smartphone. La continua esposizione a stimoli passivi può intaccare alcuni percorsi psicologici legati all’autocontrollo, incatenandoci per ore di fronte allo schermo.

Ma come possiamo evitare di portare il nostro corpo a procrastinare il sonno per avere del tempo libero? Ecco alcuni consigli:

  • concedersi dei momenti per se stessi durante la giornata;
  • stabilire degli obiettivi realistici e ragionevoli nell’impostazione del proprio tempo libero: anche solo 10 minuti possono fare la differenza;
  • concentrare le attività fisiche pesanti a inizio giornata, per cercare di arrivare a casa il più stanchi possibile;
  • rivolgersi a uno specialista alla comparsa di qualsiasi sintomo di malessere.

È importante cogliere i meccanismi alla base della procrastinazione e quali conseguenze ne possano derivare. Essere consci della relazione esistente tra utilizzo eccessivo dello smartphone e deprivazione del sonno diventa quindi essenziale, per evitare risvolti negativi sulla salute e sulle capacità di recupero.

E tu, pensi di essere un “bedtime procrastinator”?

Fonti:

  1. Off-Time Work-Related Smartphone Use and Bedtime Procrastination of Public Employees: A Cross-Cultural Study (nih.gov)
  2. https://www.humanitas.it/news/revenge-bedtime-procrastination-cosa-e-la-tendenza-a-rimandare-il-momento-del-sonno/

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