Debunking: l’arte dello sfatare le fake news

“Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza, è l’illusione della conoscenza” (Stephen Hawking). 

Ispirandoci a Hawking, la capacità di sapersi districare tra una molteplicità sempre crescente di notizie a disposizione, molte vere ma alcune fake, è un tema fortemente necessario al giorno d’oggi. In questo contesto entra in gioco la figura del debunker, ovvero colui che si occupa di sbugiardare e smentire notizie false, dubbie o antiscientifiche, come le bufale. Il verbo “to debunk” (smascherare, demistificare) è stato utilizzato per la prima volta nella stampa, per definire l’atto di togliere la “balla” (the bunk) da qualcosa. Viene quindi definitivo – dal Merriam -Webster Dictionary debunking l’atto di “mostrare la mistificazione, la falsificazione insita in qualcosa”.

Questa attività nacque proprio nell’ambito dell’informazione scientifica, dove sempre più spesso sorgono pseudo-teorie. Al crescere delle discussioni su un determinato argomento è naturale che crescano proporzionalmente anche le fake news, a volte influenzate dalle aziende, con l’intento di indirizzare le opinioni e gli orientamenti su quel prodotto o su quel particolare stile di vita. 

Nel mondo dell’healthcare, le persone possono essere danneggiate perché la loro salute viene guidata da ciò che leggono o ascoltano. Un esempio riguarda il vaccino trivalente per i bambini, per il quale il governo italiano si è trovato a dover emettere una legge sugli obblighi vaccinali dato che alcuni genitori credevano esistesse un collegamento tra il vaccino e l’autismo. L’equivoco è nato a causa di un articolo pubblicato da Lancet proprio su questa relazione, anche se la pubblicazione fu ritirata e il medico, autore del lavoro, radiato dall’albo professionale. 

Il motivo principale per cui queste bufale “viaggiano” velocemente risiede nella mancanza di cultura scientifica da parte dei cittadini. Infatti, l’Italia si trova al quartultimo posto in Europa per alfabetizzazione sanitaria, argomento molto discusso anche durante il G20 a Roma, con il fine di aumentare la preparazione scientifica di base che possa permettere ai cittadini di prendere decisioni consapevoli sulla propria salute. 

Ognuno di noi, nel proprio piccolo però, può utilizzare il debunking in ambito scientifico ponendosi qualche semplice domanda come: 

  • la pubblicazione o l’articolo cita fonti e ricerche attendibili?  
  • le fonti citate sono molte?  
  • l’autore ha competenze scientifiche nel settore in questione? 

In conclusione, un consiglio da tenere a mente è quello di stare attenti a tutti quei “pezzi sensazionalisti” che annunciano “nuove scoperte eccezionali” o “cure rivoluzionare”.  

https://www.bloomberg.com/news/features/2017-08-29/medical-journals-have-a-fake-news-problem 

 

20/07/2022

La redazione

I nostri contenuti

Sono incontenibili. Per questo parliamo di salute in diversi formati.
Scopri quali.

Hai qualcosa da raccontarci?

Contattaci

Newsletter

Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy

Lavora con noi

Rispondi qui