Dottor Google: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

La ricerca sul web di informazioni legate alla salute è un fenomeno sempre più diffuso. Le persone si affidano al “dottor Google” non solo per reperire indicazioni su dieta e stile di vita, ma anche per scoprire l’origine dei propri sintomi e per trovare una cura.

Dati Censis rivelano che questa tendenza riguarda l’88% di italiani, e che 1 su 2 non verifica l’attendibilità delle fonti. Cosa spinge a fidarsi di un motore di ricerca, piuttosto che consultare un professionista? Il web offre, in maniera immediata, economica e anonima, la possibilità di sedare l’ansia che spesso accompagna un sintomo. Inoltre, permette ai pazienti di ridurre la barriera linguistica e concettuale che li separa dal loro medico curante, e li rende più partecipi e consapevoli per quanto riguarda le cure.

Il problema è che l’utenza, generalmente, non possiede gli strumenti per selezionare e interpretare il mare magnum di informazioni che circolano su Internet e la tendenza all’autodiagnosi (nota come “cybercondria”) può avere conseguenze anche gravi.

Da un lato, problematiche facilmente risolvibili possono essere scambiate per qualcosa di serio, e spingere le persone a ricercare cure di cui non hanno bisogno o a presentarsi immotivatamente al pronto soccorso. Dall’altro, sintomi che necessitano la valutazione urgente del medico possono essere sottovalutati, rischiando di aggravare la situazione.

Un altro fenomeno in crescita è quello dei siti “controlla sintomi” che, attraverso l’intelligenza artificiale, restituiscono una diagnosi basata sui sintomi inseriti dall’utente. Diversi studi hanno riportato la scarsa affidabilità di questi strumenti, che in media forniscono la diagnosi corretta solo nel 36% dei casi.

È quindi fondamentale ricordarsi che, per quanto trovare la risposta ai propri dubbi medici sul web possa sembrare la strada più semplice e veloce, è sempre meglio non fidarsi ciecamente di ciò che si legge online, specie se riguarda la salute. Oltre a verificare le fonti, consultare il proprio medico rimane la scelta più saggia.

Fonti:

https://www.sanitainformazione.it/salute/oltre-l80-degli-italiani-cerca-informazioni-sulla-propria-salute-due-su-tre-si-rivolgono-alla-rete/

https://www.aiom.it/il-dottor-google-e-il-piu-consultato/

Semigran HL et al. Evaluation of symptom checkers for self-diagnosis and triage: audit study. BMJ. 2015 Jul 8; 351: h3480.

Hill MG et al. The quality of diagnosis and triage advice provided by free online symptom checkers and apps in Australia. Med J Aust. 2020 Jun; 212(11): 514-519.

Starcevic V, Berle D. Cyberchondria: towards a better understanding of excessive health-related Internet use. Expert Rev Neurother. 2013 Feb;13 (2): 205-13.

23/09/2021

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