Dottor Jekyll e Mister High Technology

Le nuove tecnologie hanno permesso di realizzare la più grande ambizione umana: mettere in relazione più persone in tutto il modo, facilitando gli scambi di pensiero e di informazioni.
Ma se da un lato questo ha aiutato lo sviluppo e l’evoluzione, dall’altro si assiste alla nascita di una vera e propria piaga relazionale: il cyberbullismo – atto aggressivo, prevaricante o molesto compiuto comodamente tramite la tastiera. Poca attenzione verso gli altri, egocentrismo digitale, comunicazioni che degenerano in scontri verbali.
Dal clima che si respira ogni giorno sui social sembrerebbe che violenza e aggressività siano un tratto distintivo del confronto di idee tra estranei. Da che cosa dipende questa aggressività?
Studi sociologici dimostrano che la causa principale risiede nel fatto che da casa è più facile fare la guerra, nascosti dietro lo scudo dello schermo si fa fuoco semplicemente premendo il tasto “Invio”, non pensando alle conseguenze.
Trincerandosi dietro uno schermo si percepisce un’aumentata sicurezza che induce a sentirsi in diritto di poter dire qualsiasi cosa. Essere aggressivi anche solo telematicamente risveglia un istinto ancestrale di forza, appagamento, superiorità aumentando l’autostima soprattutto di chi nella vita reale si trova a dover fronteggiare situazioni frustranti.
La mancanza di affetto e l’assenza di un sistema educativo sono la colonna portante dello sviluppo dell’aggressività telematica.
Gli esperti affermano che fronteggiare questo fenomeno sta diventando sempre più un’emergenza per le nuove generazioni e che, per arginarlo, occorre, oggi più che mai, un nuovo piano di educazione civica: l’educazione al web.
Daniela De Filippis – Medical Project Specialist
Fonti