In attesa di (bio)feedback

I wearable device (WD) fanno parte della quotidianità e vengono utilizzati in ogni momento per le più disparate funzionalità.
In questi termini, sembrerebbe che si stia sviluppando una dipendenza immotivata nei confronti della tecnologia. In realtà, nuove ricerche spiegano che il motivo per cui siamo disposti a convivere ogni giorno con questi device è monitorare lo stato di salute.
WD e app mobile sono l’ultima frontiera della digitalizzazione in ambito sanitario.
Disturbi fisici e psicologici, oggi, possono essere monitorati e previsti tempestivamente. Per esempio, indossando piccoli sensori collegati allo smartphone è possibile rilevare le modificazioni corporee associate allo stress e in tempo reale ottenere un feedback (visivo/uditivo) che, informandoci sulle nostre reazioni fisiologiche, ci insegna a modularle (tecnica del biofeedback).
Lo smartphone quindi diventa uno strumento a supporto della salute e per il raggiungimento di obiettivi utili ad una vita più sana.
Peake, J. M., Kerr, G., & Sullivan, J. P. (2018). A critical review of consumer wearables, mobile applications, and equipment for providing biofeedback, monitoring stress, and sleep in physically active populations. Frontiers in physiology, 9, 743.
Daniela De Filippis – Medical Project Specialist