Technostress a lavoro: quali sono le cause?

La digitalizzazione è uno dei driver dello sviluppo della nostra società e ha avuto un profondo impatto sull’economia moderna e sul modo di lavorare, modificando drasticamente le abitudini dei lavoratori.

Basti pensare che in Europa, dal 2005 al 2015, la percentuale di lavoratori che hanno dichiarato di fare uso di tecnologie digitali (principalmente smartphone e computer) è aumentata dal 36% al 57% e negli ultimi anni questo numero è cresciuto vertiginosamente, anche a causa della pandemia di Covid-19.

Che effetti ha avuto sul nostro benessere psicofisico il rapido aumento dell’utilizzo di device tecnologici?

Studi recenti suggeriscono che la tecnologia sul posto di lavoro può essere fonte di stress, con effetti negativi sulla salute mentale, come depressione e sindrome da burnout.

Lo psicologo americano Craig Broad ha definito questo fenomeno technostress, cioè “un disagio moderno causato dall’incapacità di coabitare con le nuove tecnologie in modo salutare”.

L’analisi effettuata nel corso degli anni da diversi ricercatori nel tentativo di capire in che modo la tecnologia abbia un impatto negativo sulle nostre vite lavorative, ha portato a suddividere  il technostress in diverse categorie.

  • Techno-overload: è lo stress causato dal constante e incontrollabile flusso di informazioni in entrata, che fanno sentire il lavoratore in sovraccarico.
  • Techno-insecurity: il continuo aggiornamento delle macchine porta la persona a pensare di poter essere sostituita da esse.
  • Techno-invasion: gli smartphone e l’aumento della flessibilità hanno portato il lavoro all’interno delle vite private, generando un senso di costante stress e mancanza di riposo.
  • Techno-unreliability: è lo stress indotto dagli errori tecnici, dai blackout dello strumento e dalla scarsa padronanza del device.
  • Stress in human-machine interaction: è lo stress generato dalla sensazione di rabbia dovuta all’imprevedibilità dei sistemi tecnologici complessi (come per i robot aziendali).

L’elevata esposizione alla tecnologia ha causato un’attivazione cronica dei sistemi di stress umani, generando fenomeni di burnout, disturbi mentali e depressione. Molti dei marker tipici di queste condizioni (come cortisolo, battito cardiaco accelerato, variazioni nella pressione sanguigna) sono stati associati al technostress.

In conclusione, è possibile gestire lo stress cronico dovuto al technostress?

Certo, bisogna solo imparare a gestire al meglio i software e a convivere con essi senza farsi soffocare dal progresso. Piccole accortezze, come una corretta gestione delle mail e dei flussi di informazioni, possono contribuire al benessere psico-fisico e avere effetti positivi sulla salute e sulla vita nell’ambiente lavorativo.

Fonti:

Dragano N, Lunau T. Technostress at work and mental health: concepts and research results. Curr Opin Psychiatry. 2020;33(4):407-413.

17/03/2022

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