Giornata internazionale della donna: rompi il pregiudizio

L’8 marzo si celebra la Giornata internazionale della donna. Il tema di questo anno, “Break the bias”, pone in evidenza la necessità di eliminare i pregiudizi che riguardano le donne, garantendo loro una rappresentanza più equa nelle istituzioni e migliori opportunità di vita.

Tra le donne che hanno subito discriminazioni, vi sono anche scienziate a cui non è stato mai riconosciuto il merito di aver contribuito ai progressi della scienza.

 

Jean Purdy

Nell’ospedale di Kershaw’s Cottage (Oldham, UK) si trova una targa celebrativa risalente al 1978 in cui sono incisi i nomi di due dei tre studiosi che hanno reso possibile la prima nascita tramite fecondazione in vitro. Il terzo nome omesso è quello dell’embriologa e infermiera Jean Purdy, a cui non è stato riconosciuto tale merito. Inoltre, fu solo il suo collega, il biologo Robert Edwards, a essere insignito del premio Nobel per la scoperta.

 

Jocelyn Bell Burnell

Dopo un lungo studio di dati del radiotelescopio, l’astrofisica britannica Jocelyn Bell Burnell scoprì nel 1967  la ripetizione di impulsi di onde radio (o “pulsar”). Ma fu solo Antony Hewish, il suo professore e direttore del progetto, a ricevere il premio Nobel nel 1974 per la scoperta.

 

Rosalind Franklin

I dati di cristallografia a raggi X di Rosalind Franklin sono stati la chiave per la scoperta della struttura del DNA. Tuttavia, solo i ben noti Watson e Crick ricevettero il Nobel nel 1962. Rosalind, eroina mancata della scoperta del DNA, è diventata il simbolo della posizione di inferiorità delle donne nel pantheon della scienza. Infatti è stata poi inserita fra le sei donne che hanno cambiato il mondo della scienza.

 

Lise Meitner

Insieme a Otto Hahn e Otto Robert Frisch, la fisica austriaco-svedese faceva parte del terzetto che scoprì la fissione nucleare dell’uranio nel 1939. Questo portò allo sviluppo di armi nucleari nella Seconda guerra mondiale e, in seguito, alla generazione di elettricità da reattori nucleari. Nonostante Lise sia stata candidata per tre volte al premio Nobel, è stato Hahn a riceverlo nel 1944.

 

Alice Ball

All’Università delle Hawaii, all’inizio del XX secolo, Ball, prima donna afroamericana a ricevere un Master, ricercò un trattamento per la lebbra (che all’epoca rappresentava un problema sostanziale). Morì all’età di 24 anni e fu un altro chimico a prendersi il merito del suo lavoro.

 

L’8 marzo e tutti gli altri giorni dell’anno si deve mantenere vivo il ricordo di queste scienziate, in modo che le nuove generazioni non debbano mai subire un trattamento simile. Si può cominciare rompendo il pregiudizio e ricordandosi che la scienza appartiene anche alle donne.

 

 

Fonti

https://www.internationalwomensday.com/Theme

https://www.ilmessaggero.it/mind_the_gap/nobel_donne_scienziate_discriminazione_gap_scoperte-4561392.html

08/03/2022

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