Il ricalco e la fisica alla base dei pendoli di Huygens.
“Se ciò che io dico risuona in te, è semplicemente perché siamo entrambi rami di uno stesso albero.”
(William Butler Yeats)
In una recente lezione di coaching alcuni di noi hanno ascoltato l’importanza del ricalco quale tecnica per entrare in sintonia con i nostri interlocutori e, tra i vari esempi presentati, abbiamo visto l’affascinante esempio dei pendoli di Huygens.
Ma cos’è il ricalco e qual è la connessione tra il ricalco delle persone e il sincronismo dei pendoli studiato da Huygens?
Ricalcare significa creare empatia e vicinanza con il nostro interlocutore, trasmettergli che lo stiamo capendo, che siamo in sintonia col suo stato d’animo, che stiamo condividendo quello che prova e che ci racconta. E, per essere precisi, ricalcare non vuol dire ripetere gesti o parole, scimmiottando il nostro pubblico, bensì è un modo molto delicato di riprodurre la comunicazione gestuale e la postura, sincronizzandoci così a livello emotivo.
Il ricalco è una strategia utilizzata inconsciamente degli animali, mentre è ricercata ed affinata per quanto riguarda gli uomini. E anche gli oggetti inanimati, nell’esempio presentato, sembrano riprodurre questo fenomeno.
Nel 1665 Huygens osservò che due orologi a pendolo identici, debolmente accoppiati attraverso un filamento, appoggiati sullo stesso supporto o appesi alla stessa parete, si sincronizzano, con lo stesso periodo e ampiezza, ma con le due pendole che oscillano in direzioni opposte: Questo comportamento fisico è chiamato sincronizzazione anti-fase.
Ma qual è la spiegazione di questo fenomeno?
In un articolo pubblicato su Nature nel 2016 viene fatta chiarezza del fenomeno che per più di 600 anni ha affascinato numerosi curiosi, tra cui, alcuni di noi!
La spiegazione è la seguente: le oscillazioni di un pendolo vengono trasmesse all’altro sotto forma di vibrazioni e di onde sonore e, per raggiungere l’equilibrio, il sistema costituito non solo dai due pendoli ma anche dal supporto che li collega, li porta a sincronizzarsi, ma con oscillazioni opposte.
Ovviamente questo è possibile solo se i due pendoli sono attaccati alla stessa parte, collegati tra loro o appoggiati sullo stesso supporto, altrimenti, ogni pendolo continuerà ad oscillare autonomamente.
Comprendere i fenomeni li rende purtroppo meno affascinanti ma, di certo, l’osservazione e la ricerca di una spiegazione spingono da sempre la scienza e la curiosità umana verso traguardi più alti.
Approfondiamo la nostra curiosità qui.
02/01/2025