Imparare a gestire la rabbia, nei conflitti sociali e non solo, fa bene alla salute. 

“Il perdono libera l’anima, rimuove la paura. È per questo che il perdono è un’arma potente”. 

(Nelson Mandela) 

A tutti capita di trovarsi in disaccordo con gli altri: in famiglia, con gli amici, sul lavoro, nei rapporti interpersonali di varia natura. Le ragioni di fraintendimento e discussione sono molteplici, insidiose e molto spesso inevitabili. 

Le scuse verbali ed eventuali “offerte di risarcimento”, quali ad esempio il rendersi disponibili, affabili o accondiscendenti, o ancora la mediazione, sono tra le più comuni ed efficaci strategie che gli esseri umani mettono in atto per chiedere il “perdono”, appianare dissidi o cercare di riparare ad eventuali “fratture” nei rapporti sociali e professionali.  

Queste strategie inducono un cambiamento nell’atteggiamento di entrambe le parti in gioco, sia da parte delle “vittime” che degli “aggressori”, ad esempio, aumentando la fiducia e i sentimenti di amicizia, riducendo la rabbia, il rancore e il desiderio di vendetta. Ma in che modo le scuse producono questi cambiamenti e quale influenza ha, sulla nostra salute, il perdonare eventuali torti o l’imparare ad eliminare il rancore dalla propria quotidianità? 

Se, da un lato, rabbia e rancore hanno dimostrati effetti negativi a livello cardiaco, pressione sanguigna, capacità cerebrali e sul sistema nervoso ed immunitario, al contrario, quando le persone mettono in atto risposte di perdono, si riducono le richieste fisiologiche tipiche degli stati alterati (frequenza cardiaca, pressione, capacità ristoratrici del sonno), diminuendo i rischi per la salute.  

In un recente studio viene però evidenziato come il chiedere scusa o essere più disponibili alla mediazione abbiano effetti via via più deboli, su chi le riceve, se effettuati da persone affettivamente vicine, suggerendo che le informazioni relative al “perdono” sono ridondanti in proporzione al valore della relazione. 

Come a dire che, comportarsi “male” e poi chiedere sempre “scusa”, a lungo, non produce gli effetti sperati

Approfondiamo la nostra curiosità qui.   

03/10/2024

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