Mentire ha un effetto negativo sulla memoria.
“In tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.”
(GEORGE ORWELL)
Numerosi studi hanno ad oggi dimostrato come lo stress associato a sforzi cerebrali e mnemonici prolungati possa influenzare la nostra memoria e le nostre capacità intellettive, fino ad offuscare i nostri ricordi.
Ma una nuova linea di ricerca, finalizzata alla comprensione dei disturbi neurodegenerativi e di patologie quali la depressione, amnesie e schizofrenia, sta ponendo in evidenza un nuovo paradigma: la nostra memoria e la salute cerebrale possono essere severamente compromesse anche dall’atto di mentire.
Se mentire è un comportamento che, in teoria, viene scoraggiato e punito, vi sono alcune professioni in cui la menzogna “leggera”, le così dette “white lies”, fa proprio parte del lavoro quotidiano.
Un esempio su tutti, nel rapporto medico-paziente, alcune bugie “leggere” rientrano nel processo terapeutico. E questo tipo di meccanismo è comune in tutte attività di mediazione e comunicazione.
La menzogna, a livello psicologico, viene definita come “un tentativo deliberato, e senza preavviso, di creare in un’altra persona una convinzione che il comunicatore considera non vera”. Sulla base di questa definizione, è stato evidenziato come, durante la menzogna, la verità deve essere inibita e deve essere fornita un’altra, credibile alternativa, e questo processo, prolungato ne tempo, affatica in maniera elevata il nostro cervello, con ripercussione negativa sui nostri ricordi.
In una recente revisione pubblicata su Frontiers in Psychology è stata valutata la risposta di un gruppo di studenti indotti, in differenti test, a mentire.
Gran parte dei ricordi legati alle storie analizzate nei test risultavano compromessi per i partecipanti che hanno scelto di mentire. In particolare, i bugiardi dimenticavano le cose su cui mentivano e credevano erroneamente di mentire su molte più cose di quelle per cui avevano realmente mentito. Inoltre, non si ricordavano a chi mentivano.
La correlazione e i diversi effetti sulla memoria delle bugie “leggere” rispetto alle menzogne patologiche sono ancora in fase di definizione, ma questa tipologia di studi apre interessanti prospettive per comprendere quanto, nell’invecchiamento della nostra memoria e dei nostri ricordi, anche la menzogna possa avere un ruolo negativo.
Approfondiamo la nostra curiosità in qui.
28/11/2024