Vecchi suggerimenti, sempre attuali: bere molto mantiene giovani.

“Se vi è una magia su questo pianeta, è contenuta nell’acqua”.

(L. Eiseley)

Assodato che invecchiare è inevitabile e fa parte di qualunque processo biologico, molti suggerimenti apparentemente “vecchi” e “risaputi” sono ancora al centro di numerosi studi per comprendere, fino in fondo, quali sono gli effetti dell’adozione di alcuni accorgimenti sul rallentamento dello sviluppo di alcune patologie associate proprio a questo processo, irreversibile, della nostra vita.

Un nuovo campo di ricerca della “Geroscienza” mondiale, ossia la scienza che studia l’invecchiamento, si focalizza proprio sullo sviluppo di interventi sicuri, pratici, semplici e ampiamente disponibili mirati a rallentare questo processo, dato che l’estensione della durata della vita in buona salute ha il potenziale per migliorare la qualità della vita e ridurre i costi dell’assistenza sanitaria in misura sostanzialmente maggiore rispetto alla cura di una singola malattia.

Uno studio pubblicato su Lancet, la più prestigiosa e autorevole rivista scientifica, riporta l’attenzione sull’importanza dell’idratazione, evidenziando che una scarsa idratazione può essere associata ad un invecchiamento accelerato e che, su 11250 partecipanti per cui è stato valutato il livello di sodio nel sangue, quelli che avevano i valori più bassi, ossia avevano un buon rapporto tra basso consumo di sale e alto livello di idratazione, erano quelli con il minor rischio di sviluppare malattie croniche.

Non è mai stancante ribadire quindi che la quantità di liquidi da assumere giornalmente è tra l’1.5 e i 2 litri, siano acqua, tisane, o similari, mentre sono da evitare succhi di frutta (ricchi di zuccheri), bibite zuccherate e bevande alcoliche.

Approfondiamo la nostra curiosità qui.

27/02/2025

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