Galileo Galilei: a 460 anni, paladino della verità.
Il 15 febbraio 1564 nasceva a Pisa il grande scienziato Galileo Galilei, considerato uno dei padri della scienza moderna. Galileo interrompe il suo percorso d’istruzione in medicina per amore della matematica applicata, della meccanica e dell’ingegneria, passione che coltiverà nel corso di tutta la sua vita. Tutti noi conosciamo Galileo per le sue grandi invenzioni e per l’idea che lo ha reso più celebre: il metodo scientifico sperimentale che, ancora oggi, risulta essere il procedimento utilizzato dagli scienziati per ottenere risultati veritieri e replicabili: Galileo, già all’epoca, doveva combattere false credenze e posizioni preconcette.
Nonostante la sua battaglia alla disinformazione, è possibile che anche Galileo sia stato vittima e protagonista di qualche “fake news”?
Nel 1632 Galileo Galilei pubblica Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo. I teologi lo accusano di divulgare una teoria errata, che pone il sole e non la Terra al centro dell’universo, al contrario di quanto viene sostenuto nella Bibbia. Nel 1633, accusato di eresia e costretto a rinunciare alle tesi copernicane eliocentriche per sfuggire al carcere, riferendosi alla Terra, mormora “Eppur si muove!”.
In realtà la famosa frase attribuita a Galileo Galilei pare sia stata inventata dal giornalista Giuseppe Baretti, che ricostruì la vicenda per il pubblico inglese in un’antologia pubblicata a Londra nel 1757.
Si tratta quindi di un vero e proprio caso di “virgolettati inventati”, pratica esistente anche nell’attuale giornalismo per cui un discorso viene sintetizzato, spesso in modo scorretto.
Esiste invece un fatto reale che riguarda la celebrazione postuma di Galileo, ma che forse non tutti conoscono. A Firenze, presso l’Istituto e Museo di Storia della Scienza, è possibile trovare il dito medio della mano destra di Galileo all’interno di una teca, la cui iscrizione celebrativa posta sulla base esalta le virtù scientifiche e morali dello scienziato. Il dito venne prelevato dai resti di Galileo in occasione della traslazione della sua salma dall’originario luogo di sepoltura al sepolcro monumentale di Santa Croce, nel 1737.
In occasione del 460esimo compleanno di Galileo, lo scienziato ci ricorda quindi come una teoria può essere confutata, o meno, dai fatti reali, rendendolo ancora oggi un difensore valoroso della corretta informazione.
27/02/2024