Giornata Mondiale dell’Alzheimer: prevenire è la chiave!
“Abbi cura dei tuoi ricordi perché non puoi viverli di nuovo”, cantava il celebre cantautore americano Bob Dylan. In effetti, i nostri ricordi sono piccoli frammenti di vita che, come tessere di un puzzle, costruiscono ciò che siamo. Tuttavia, i pazienti affetti da demenza possono perderli in un istante, perdendo parte di sé stessi.
Oggi, circa 55 milioni di persone nel mondo soffrono di demenza, un numero destinato ad aumentare in maniera esponenziale per via dell’aumento dell’aspettativa di vita. La causa più comune alla base di questa condizione è la malattia di Alzheimer, un disturbo neurodegenerativo per il quale non esiste ancora una cura.
Il 21 settembre si celebra la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per fornire supporto ai pazienti, diffondere strategie di prevenzione e sensibilizzare l’opinione pubblica.
Mentre i ricercatori di tutto il mondo lavorano per trovare una cura, oggi la prevenzione rappresenta ancora la migliore strategia per contrastare o ritardare il grave declino cognitivo associato alla patologia. La scienza ha recentemente identificato alcuni fattori che potrebbero ritardarne l’insorgenza e che sono in grado di fortificare e proteggere il nostro cervello. Tra questi, un esempio è rappresentato dalla “riserva cognitiva”: un livello più elevato di riserva cognitiva, infatti, permette a un individuo di gestire meglio la patologia cerebrale prima di manifestare un declino cognitivo e di utilizzare strategie e reti neurali alternative per compensare i danni cerebrali. Ma come si sviluppa questa capacità protettiva? Gli studi hanno rivelato che le persone con una elevata riserva cognitiva:
• presentano alti livelli di istruzione e svolgono lavori cognitivamente impegnativi.
• praticano attività fisica regolarmente.
• sono coinvolti in attività di svago che prevedono interazioni sociali o esercizi cognitivamente stimolanti.
Scegliere di svolgere questo tipo di attività durante la vita aiuta non solo a ritardare la demenza, ma può aiutare anche chi è già affetto dalla malattia. Quindi, anche se la demenza è una patologia legata alla vecchiaia, ci si può prendere cura dei propri ricordi fin dalla giovane età con piccoli cambiamenti dello stile di vita, praticando regolarmente sport e mantenendo attivo il cervello con attività stimolanti, come lo studio, la lettura e l’apprendimento di nuove abilità (come quella lingua che abbiamo sempre desiderato imparare). Se si riesce a includere i propri amici, tanto meglio: le relazioni sociali sono fondamentali per la salute del nostro cervello e la nostra riserva cognitiva.
Prima iniziamo a prenderci cura dei nostri ricordi, più a lungo potremo conservarli con noi!
Fonti:
1. https://www.alzint.org/get-involved/world-alzheimers-month/
2. Stern Y. Cognitive reserve. Neuropsychologia. 2009 Aug;47(10):2015-28.
3. Stern Y, Arenaza-Urquijo EM, Bartrés-Faz D, et al. Whitepaper: Defining and investigating cognitive reserve, brain reserve, and brain maintenance. Alzheimers Dement. 2020 Sep;16(9):1305-1311.
4. Nelson ME, Jester DJ, Petkus AJ, et al. Cognitive Reserve, Alzheimer’s Neuropathology, and Risk of Dementia: A Systematic Review and Meta-Analysis. Neuropsychol Rev. 2021 Jun;31(2):233-250.
21/09/2024