La mimica delle emozioni

Il linguaggio non verbale con il quale comunichiamo attraverso il volto gioca un ruolo fondamentale nella nostra quotidianità ed è legato all’azione dei muscoli che guidano le espressioni facciali. Tradurre in emozioni le espressioni di chi abbiamo di fronte aiuta a entrare in empatia con il prossimo ed è essenziale per il funzionamento sociale. Ma in che modo una persona elabora le espressioni facciali per comprenderne gli stati mentali?

Secondo numerosi studi, gli esseri umani sono in grado di interpretare e condividere le emozioni altrui grazie alla “simulazione sensomotoria”, un processo con cui il cervello dell’osservatore ricrea e rispecchia l’esperienza emozionale dell’altro per dedurre ciò che prova. Questo meccanismo ha un effetto visibile anche sul volto dell’osservatore, che imita inconsciamente le espressioni facciali del suo interlocutore, ovvero applica il cosiddetto “facial mimicry” (mimetismo facciale) grazie ai neuroni specchio.

Di conseguenza, alterazioni dei movimenti facciali, come la paralisi temporanea dovuta a trattamenti di medicina estetica (iniezioni di Botox), possono diminuire la capacità di rilevare sottili cambiamenti nelle espressioni emotive dell’interlocutore o comprometterne l’accurata categorizzazione.

In particolare, nello studio portato avanti dal team di ricerca del Dr. Kayley Birch-Hurst, è stato chiesto ai partecipanti di tenere in bocca una penna durante la visione di una serie di video in cui venivano mostrati individui con espressioni facciali molto marcate. Lo scopo di questo esperimento era verificare se alterare la mimica facciale dell’osservatore, bloccandone i movimenti del viso, potesse influenzare la sua capacità di carpire le emozioni altrui e di empatizzare e se questo fosse dovuto ad un’inibizione dell’attività dei suoi neuroni specchio.

Dai risultati dello studio è emerso che interferire con la mimica facciale effettivamente altera l’attività dei neuroni specchio dell’osservatore, perché non permette di imitare inconsciamente le espressioni dell’altro. Questo porta ad una mancata comprensione delle emozioni altrui e può essere dannoso per l’interazione sociale e lo scambio emotivo. Inoltre, è stato dimostrato che interferire con la mimica facciale può avere importanti implicazioni soprattutto quando l’inibizione dei movimenti del volto è prolungata, come nel caso della paralisi facciale, dell’uso del ciuccio nei bambini piccoli o quando le espressioni sono oscurate alla vista, ad esempio a causa della mascherina.

Eleonora Chiappelli, Junior medical strategist

 

Fonti:

  • Birch-Hurst K, Rychlowska M, Lewis MB, Vanderwert RE. Altering Facial Movements Abolishes Neural Mirroring of Facial Expressions. Cogn Affect Behav Neurosci. 2022 Apr;22(2):316-327.

10/11/2022

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