Malattie cardiovascolari: ci sono differenze tra uomini e donne?
L’arresto cardiaco improvviso è un evento letale che si verifica entro un’ora dalla manifestazione dei sintomi in un soggetto che nelle 48 ore precedenti non ha dato alcun segno di patologia. Lo causa una disfunzione nella trasmissione degli impulsi elettrici del cuore che, smettendo di battere, non consente al sangue ossigenato di raggiungere i tessuti periferici e il cervello.
L’arresto cardiaco improvviso è un evento differente dall’infarto miocardico, in cui il sangue non riesce a circolare a causa di un’occlusione delle arterie coronarie. I sintomi tipici dell’infarto miocardico sono: dolore toracico (a volte irradiato al braccio) nausea, sudorazione e vertigini. L’arresto cardiaco improvviso si manifesta con fiato corto, battito cardiaco alterato e svenimento, provocato dal mancato apporto di ossigeno al cervello.
Le procedure di emergenza da mettere in pratica in caso di arresto cardiaco improvviso prevedono:
- rianimazione cardio-polmonare, comunemente nota come “massaggio cardiaco”, in grado di garantire un apporto sufficiente di sangue al cervello se eseguita correttamente e con tempestività;
- defibrillazione elettrica, procedura medica che utilizza dispositivi in grado di generare specifiche scariche elettriche capaci di ripristinare il normale ritmo cardiaco.
Nonostante l’impiego di rianimazione e defribilizzazione abbia aumentato i tassi di sopravvivenza, l’arresto cardiaco improvviso continua a rappresentare una delle principali cause di morte nel mondo.
Uno studio olandese, condotto dal gruppo di ricerca di Marieke T. Blom, ha inoltre evidenziato un divario nel tasso di sopravvivenza tra donne e uomini colpiti da infarto cardiaco improvviso al di fuori dell’ospedale.
Secondo questa indagine, le cause di questa differenza sembrano essere diverse: un ritmo defribillabile di durata più breve nelle donne rispetto agli uomini ed una minore probabilità per le donne di essere soccorse dai passanti.
Quali strategie potrebbero aiutare a colmare queste differenze?
Sicuramente un primo passo è diffondere l’impiego di defibrillatori automatici, utilizzabili da chiunque dopo apposito corso di formazione; quindi è necessario garantire un accesso più rapido alle cure di rianimazione per le donne che vivono da sole, soprattutto se anziane. In questi casi possono rivelarsi utili, per esempio, sistemi di allerta/monitoraggio a distanza come i dispositivi indossabili, in grado di rilevare e trasmettere i valori di frequenza cardiaca e pressione.
Senza dubbio promuovere campagne educazionali sul tema della disparità di genere nelle malattie cardiovascolari aiuterebbe ad accrescere la consapevolezza relativamente a queste problematiche, incentivando azioni finalizzate a prevenire più efficacemente l’infarto cardiaco improvviso, soprattutto nelle donne.
Fonti
https://api.heartrhythmalliance.org/files/download/1487b808b684556f4e3f86a3e6be3707
Blom MT, Oving I, Berdowski J, van Valkengoed IGM, Bardai A, Tan HL. Women have lower chances than men to be resuscitated and survive out-of-hospital cardiac arrest. Eur Heart J. 2019 Dec 14;40(47):3824-3834. doi: 10.1093/eurheartj/ehz297.
20/03/2023