Sugar Tax: cosa sappiamo finora?

Negli ultimi decenni il tasso di obesità è cresciuto drammaticamente nei Paesi in via di sviluppo e la sua prevalenza, al contrario del passato, è andata aumentando nelle classi più povere.

Esistono prove sostanziali che il consumo di bevande zuccherate aumenti il rischio di sovrappeso e obesità, oltre che di ipertensione, malattie cardiache e diabete di tipo 2. Gran parte della letteratura supporta l’ipotesi che ridurre il consumo di bevande con zuccheri aggiunti migliorerebbe la salute di adulti, adolescenti e bambini.

Per affrontare questo problema globale, molti Paesi nel mondo hanno adottato politiche fiscali introducendo tasse sul “cibo spazzatura”, in particolare sulle bevande zuccherate, per scoraggiarne l’acquisto e il consumo.

La tassazione sulle bevande zuccherate, comunemente nota come “Sugar Tax”, è stata varata nel 2019 anche in Italia, ma vedrà probabilmente la sua effettiva applicazione solo dal 1° gennaio 2024.  L’imposta, che grava sul consumo di bevande con zuccheri aggiunti, varia da 0,10 euro/litro nel caso di bevande pronte a 0,25 euro/chilogrammo per i prodotti da diluire. L’incremento per bottiglia sarebbe quindi minimo e non sembrerebbe gravare sulle tasche dei consumatori.

Ma la Sugar Tax è davvero un provvedimento efficace?

In seguito all’introduzione della Sugar Tax negli Stati Uniti, un’indagine sulle decisioni di acquisto dei consumatori di bevande zuccherate ha valutato questo aspetto, riportando risultati sorprendenti. È stato osservato che se l’applicazione dell’imposta non veniva dichiarata esplicitamente sulle etichette dei prezzi le decisioni di acquisto dei consumatori non variavano significativamente; ma quando è stato indicato chiaramente che i prezzi delle bevande zuccherate erano comprensivi di una tassa, l’acquisto di questi prodotti si è ridotto. Queste evidenze hanno suggerito che l’applicazione della tassa sulle bevande zuccherate fosse efficace in parte perché i consumatori tendevano a sovrastimarne l’importo e sceglievano di non acquistarle.

Altri dati europei ed extra-europei hanno riportato una riduzione generale e consistente nelle vendite delle bevande “incriminate”, suggerendo che la Sugar Tax può funzionare nel ridurre l’acquisto di bibite zuccherate, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per comprendere il reale impatto di queste evidenze sulla salute delle persone.

Non potendo ancora disporre di dati italiani non è possibile prevedere quale effetto avrà l’introduzione della Sugar Tax nel nostro Paese, ma alcuni elementi potrebbero farci sicuramente riflettere: forse la nostra dieta mediterranea, la tradizione culinaria e la cultura per il cibo che ci caratterizzano potrebbero contribuire a produrre risultati differenti da quelli del resto del mondo? La risposta potrebbe sorprenderci.

Fonti

  • Bleich SN, Vercammen KA. The negative impact of sugar-sweetened beverages on children’s health: an update of the literature. BMC Obes. 2018;5:6. (2018 Feb 20). doi: 10.1186/s40608-017-0178-9
  • Barker AR, Mazzucca S, An R. The Impact of Sugar-Sweetened Beverage Taxes by Household Income: A Multi-City Comparison of Nielsen Purchasing Data. Nutrients. 2022;14(5):922. (2022 Feb 22). doi: 10.3390/nu14050922
  • Popkin BM, Ng SW Sugar-sweetened beverage taxes: Lessons to date and the future of taxation. PLoS Med 18(1): e1003412. (2021) https://doi.org/10.1371/journal.pmed.1003412
  • Donnelly, G. E., Guge, P. M., Howell, R. T., & John, L. K. A Salient Sugar Tax Decreases Sugary-Drink Buying. Psychological Science, 32(11), 1830–1841. (2021). https://doi.org/10.1177/09567976211017022
  • Andreyeva T, Marple K, Marinello S, Moore TE, Powell LM. Outcomes Following Taxation of Sugar-Sweetened Beverages: A Systematic Review and Meta-analysis. JAMA Netw Open. 2022;5(6): e2215276. (2022 Jun 1). doi: 10.1001/jamanetworkopen.2022.15276

25/07/2023

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