Speech accessibility project

Negli ultimi anni le tecnologie a riconoscimento vocale hanno goduto di uno sviluppo esponenziale, rivelandosi strumenti molto efficaci per la semplificazione di azioni quotidiane: fare una chiamata, attivare un timer o riprodurre la canzone preferita è diventato una questione di pochi istanti. Ma non per tutti così.

Queste AI, infatti, non risultano ancora performanti per tutte quelle persone che non hanno un linguaggio standard. Molte malattie possono avere gravi ripercussioni sulle capacità comunicative. Tra queste ci sono SLA, morbo di Parkinson o patologie di tipo cerebrale o da sindrome di down. A causa di lacune tecnologiche moltissimi pazienti non possono usufruire di questi servizi.

I comandi vocali possono rivelarsi più utili per tutti coloro che soffrono di queste patologie piuttosto che per i normo fluenti, in quanto potrebbero acquisire una maggior indipendenza. Malattie come il morbo di Parkinson, inoltre, interferiscono con la mobilità degli arti ostacolando la digitazione. Per questo il comando vocale può rivelarsi fondamentale per la comunicazione e l’espressione di tutta questa parte di comunità.

È evidente la necessità di un riconoscimento vocale più inclusivo e proprio da questo bisogno nasce la collaborazione tra l’Università dell’Illinois Urbana-Champaign (UIUC) e i colossi della tecnologia quali Amazon, Apple, Google, Meta e Microsoft. Il progetto ha il nome di “Speech Accessibility Project” e ha come fine l’implementazione delle librerie delle AI con nuovi set vocali raccolti da persone affette da disturbi del linguaggio. Affinché il miglioramento di queste tecnologie si riveli il più risolutivo e accurato possibil nella collaborazione sono state coinvolte anche associazioni impegnate nella lotta contro la SLA come il Team Gleason ed enti che forniscono assistenza alle persone affette dal morbo di Parkinson come la Davis Phinney.

Il progetto è molto ambizioso e ha richiesto un team interdisciplinare unico con esperienza in linguistica, dettatura, intelligenza artificiale, sicurezza e privacy.

La strada è ancora lunga e c’è molto da fare, ma la speranza è quella di ottenere dei sistemi di comunicazione accessibili a tutti.

 

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29/03/2023

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