Il ruolo dell’attività fisica nei pazienti oncologici, con la Dott.ssa Lucilla Titta

Il ruolo dell’attività fisica nei pazienti oncologici, con la Dott.ssa Lucilla Titta

In occasione dell’evento Science unplugged la Dott.ssa Lucilla Titta, biologa nutrizionista, ricercatrice presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e coordinatrice del progetto SmartFood (IEO), tra i vari argomenti trattati, ha parlato di quanto sia importante, per i pazienti oncologici, praticare esercizio fisico.  

Secondo numerosi studi, l’attività fisica rappresenta una terapia adiuvante nella cura al cancro, dimostrando che questa è in grado di attenuare alcuni effetti collaterali negativi provocati dalla malattia e del trattamento oncologico. 

Le linee guida ASCO (American Society of Clinical Oncology) rivelano che praticare attività fisica durante il trattamento antitumorale riduce la stanchezza (fatigue), preserva il fitness cardiorespiratorio, il funzionamento e il vigore fisico, migliora la qualità di vita (QoL), oltre a ridurre l’ansia e la depressione. Inoltre, è stato dimostrato che l’allenamento, svolto in contemporanea con i trattamenti oncologici, ha un basso rischio di eventi avversi nei pazienti che lo praticano.  

Ad esempio, nel tumore alla prostata, l’esercizio fisico può essere una possibile strategia in associazione alla terapia di deprivazione androgenica (ADT), spesso utilizzata come trattamento di prima di tale patologia in stato avanzato e metastatico. La terapia ADT, infatti, porta molti benefici terapeutici, ma al contempo è associata alla comparsa di sintomi collaterali come:  

  • l’aumento del grasso corporeo e la riduzione della massa muscolare scheletrica 
  • la riduzione del fitness e della funzionalità cardiorespiratoria  
  • l’aumento della stanchezza (fatigue) e dell’incidenza della sindrome metabolica.  

Questi eventi negativi possono chiaramente provocare una riduzione della QoL, ma una recente metanalisi di 15 studi ha appunto dimostrato che l’esercizio fisico costante può migliorare alcuni aspetti come la capacità aerobica o mitigare l’aumento di peso correlato alla terapia. 

Un altro evento avverso che si manifesta in molti pazienti oncologici è la così detta cardio tossicità, ossia la condizione nociva dovuta all’assunzione di farmaci antitumorali, che determina complicazioni cardiovascolari. L’esercizio fisico è in grado di ridurre alcuni effetti negativi associati alla chemioterapia, come affaticamento, disfunzione polmonare e del sistema immunitario, linfoedema e, appunto, la tossicità per il cuore. 

In conclusione, in accordo con le ultime raccomandazioni delle linee guida ASCO, gli oncologi dovrebbero raccomandare alla maggior parte dei pazienti in trattamento con farmaci antitumorali, l’esercizio fisico aerobico e di resistenza, per mitigare gli effetti collaterali che i farmaci possono provocare.  

Per scoprire di più sull’attività fisica nei pazienti oncologici, CLICCA QUI e ascolta l’intervento integrale della Dott.ssa Lucilla Titta nel PodLIFE.

Per rivedere la puntata Science Unplugged – “Nutrizione, Salute e Microbiota” clicca qui.

Referenze: 

  • Orange ST et al. Recall, perceptions and determinants of receiving physical activity advice amongst cancer survivors: a mixed-methods survey. Support Care Cancer. 2021 Nov;29(11):6369-6378 
  • Ligibel JA et al. Exercise, Diet, and Weight Management During Cancer Treatment: ASCO Guideline. J Clin Oncol. 2022 
  • Ndjavera W et al. Exercise-induced attenuation of treatment side-effects in patients with newly diagnosed prostate cancer beginning androgen-deprivation therapy: a randomised controlled trial. BJU Int. 2020 Jan;125(1):28-37 
  • D’Ascenzi F et al. The benefits of exercise in cancer patients and the criteria for exercise prescription in cardio-oncology. Eur J Prev Cardiol. 2019 Oct 6:2047487319874900 

21/07/2022

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